venerdì 19 settembre 2008

El Pocho


Ezequiel Iván Lavezzi nasce a Governador Gálvez, (Argentina) il 3 maggio 1985.

El Pocho...la pulce...inizia la propria carriera agonistica di calciatore nelle giovanili del Boca Juniors, e viene successivamente ingaggiato all'età di diciassette anni dall'Estudiantes di Buenos Aires, club di terza serie, dove segna 16 gol nel 2004. Al termine del campionato, viene acquistato dalla squadra italiana del Genoa, impegnato in Serie B, che decide di lasciarlo un anno in prestito al San Lorenzo. Nell'estate del 2005 il Genoa lo acquista per affrontare la Serie A appena conquistata e Lavezzi affronta de settimane di preparazione con l'allora allenatore dei Grifoni Guidolin.

Ma un illecito sportivo relega il club ligure in Serie C1 e Lavezzi fa ritorno in Argentina dove il San Lorenzo acquista definitivamente il suo cartellino. Con la maglia del club del quartiere Almagro di Buenos Aires continua ad offrire prestazioni di alto livello e conquista il Campionato di calcio argentino di Clausura del 2007 da assoluto protagonista.

Il 18 aprile 2007 esordisce in Nazionale entrando nella ripresa nell'amichevole contro il Cile.

Il 5 luglio 2007 passa al Napoli, firmando un contratto di 5 anni. Il costo dell'operazione è stato di circa 6 milioni di euro. I primi gol con il Napoli arrivano il 18 agosto durante una partita di Coppa Italia contro il Pisa, nella quale mette a segno una tripletta, mentre in campionato il suo primo gol arriva alla seconda giornata, ad Udine.

Come sempre Pierpaolo Marino ha l'occhio lungo per quanto riguarda i talenti del calcio...mettendo le mani addosso a questo fenomeno prima dei grandi club come Barcelona, Real ed altri...

Ragazzi fermate quel brigante. E' diventato l'incubo, il demone degli allenatori italiani, fortunato Edy Reja ad averlo nella sua squadra. Uno scugnizzo da 18 tattoo che con il pallone tra i piedi ama regalare una magia dietro l’altra. Ecco perché la baby gang fa decollare la torcida azzurra. Geniale, imprendibile, imprevedibile, è l’oro del Napoli è un "Pocho" che quando accende il turbo non c’è difesa che tenga. Un nuovo profeta per questa città già tartassata dai suoi problemi che con il calcio riesce un tantino a stemperarli. Con Diego per ora ha solo una cosa in comune: il primo manager del campione riccioluto di Lanus, Jorge Cyterszpiler. Ma forse forse, quella sregolatezza e quel pizzico di irresponsabilità lo accomunano un po' al vero genio del calcio mondiale, Diego Armando Maradona. Ma il pocho non si sbilancia: “Diego è Diego, io sono un calciatore comune”. Sta di fatto però che a Napoli è diventato il beniamino indiscusso della gente, anche perché Napoli aveva sete di fuoriclasse, di campioni all’ombra del Vesuvio non se ne vedevano passare più. Gli slalom; l’esultanza; la zazzera; la simbiosi con i tifosi; la voglia di trascinare il Napoli sempre più in alto sta facendo volare l’entusiasmo dei napoletani.

GRANDISSIMO POCHO..

1 commenti:

Clod ha detto...

Magico Pocho...incanta! E' un piacere vederlo giocare...prima o poi andrò al San Paolo per vederlo live... Forza Napoli!!!