venerdì 18 luglio 2008

The King....(1° puntata)



In questa rubrica vi ho raccontato le gesta di grandi campioni che hanno fatto sognare tutti gli appassionati dello sport, ma è giunto il momento di parlare del piu grande giocatore di calcio che sia mai esistito....DIEGO ARMANDO MARADONA

Diego Armando Maradona è nato il 30 ottobre del 1960 nel quartiere povero di Villa Fiorito, nella periferia di Buenos Aires. Diego è cresciuto con il calcio. Fin da piccolo era un vero 'fenomeno' del pallone. Durante l'intervallo delle partite dell'Argentinos Juniors un ragazzino delle giovanili, il cui nome era Diego Armando Maradona, intratteneva il pubblico accorso allo stadio facendo palleggi e magie con il pallone. "¡Que se quede!, ¡que se quede!" (=fatelo restare!) gridava il pubblico in delirio. La sua rapida carriera iniziò appunto nell'Argentinos Juniors, per poi proseguire nel Boca Juniors, sempre in Argentina. Ricevette giovanissimo la convocazione in nazionale e guidò la nazionale giovanile a vincere il titolo mondiale nel 1979. Dopo il mondiale del 1982 in Spagna, giunse in Europa al Barcellona per due stagioni. Nel 1984 fu ingaggiato dal Napoli, squadra con cui ha vinto due scudetti (1986/87 e 1989/90), una Coppa Italia (1987), una Coppa UEFA (1989) e una Supercoppa Italiana (1990). Nel frattempo era stato l'eroe della vittoria dell'Argentina al mondiale del 1986 in Messico: disputò un torneo strepitoso che gli consentì di entrare nella leggenda del calcio.
Venne squalificato per uso di sostanze proibite nel campionato italiano nel 1991 e, dopo due brevi esperienze nel Siviglia e nel Newell's Old Boys, tornò al suo amato Boca Juniors, dopo essere anche stato allenatore di due squadre del campionato argentino.

Nel mondiale del 1994 negli Stati Uniti Maradona venne squalificato dopo la partita con la Nigeria per aver usato efedrina, sostanza non consentita dalla FIFA. Venne sospeso per oltre un anno dai campi di gioco. L'Argentina stava giocando molto bene con Diego in squadra, ma appena il suo capitano venne squalificato, la squadra si smarrì e fu subito eliminata dal torneo.

Dopo la squalifica, è ritornato a giocare per il Boca Juniors fino al 1997: il 30 ottobre 1997, infatti, giorno del suo 37esimo compleanno, ha annunciato il suo ritiro dal calcio.

Nessuno può permettersi di giudicare la vita di un'altra persona, e tantomeno la difficile vita di Maradona. Ma chiunque può permettersi di giudicare quello che ha fatto sui campi di calcio di tutto il mondo. E saremo sempre tutti d'accordo nel dire che quello che ha fatto sul terreno di gioco è davvero qualcosa di unico e indimenticabile. GRAZIE, DIEGO.

GLI INIZI

Per Maradona l'amore per il pallone è una questione ereditaria: infatti anche il padre amava il calcio più di ogni altra cosa, giocava da dilettante sulla fascia destra. Il piccolo Diego andava a scuola per non lavorare, ma appena terminate le lezioni esistevano solo il pallone e i suoi amici. Un ragazzino come tanti, Diego Armando, che col passare degli anni capisce gli immensi sacrifici fatti dalla sua famiglia per regalargli una vita appena dignitosa. A Villa Fiorito c'è tutto il suo mondo, il pallone e la famiglia. Quel mondo che lasciò all'età di dieci anni per trasferirsi all'Argentinos Juniors.
Fu Francisco Comejo, che aveva l'abitudine di girare per i campetti di periferia alla scoperta di talenti a scoprire Diegito. Quando al campetto di "Las Malvinas" dove si svolgevano i provini arriva Diego accompagnato dal suo miglior amico, il compagno Goyto Carrizo, succede un fatto incredibile. Appena "Pelusa" inizia a palleggiare tutti gli altri ragazzini si fermano a guardare. Si forma un enorme capannello intorno a Diego Armando, che intanto palleggia proprio come un "Fenomeno" in erba. E l'inevitabile scintilla che si accende negli occhi del talent-scout Comejo che lo porta alle "Cebollitas" dell'Argentinos.
Nell'Argentinos Juniors Diego Armando Maradona ne è subito la "stellina indiscussa". E in quegli anni i ragazzini della classe'60 vincono tutto quello che si può vincere nelle categorie giovanili. Memorabile la finale dei "Giochi Evita Peron" alla fine del '73.La squadra di Diego batte in finale i giovani del River Plate, con un clamoroso 5-4 e con due spettacolari reti di Maradona, l'emblema di quella squadra di ragazzini nati nel '60, gruppo passato alla storia per aver vinto tutto in quelle stagioni. La massima serie lo attende: nell'ottobre del 1976, prima di compiere sedici anni, esordisce in serie A con l'Argentinos Juniors e qualche mese dopo veste per la prima volta anche la maglia dell'Argentina in una partita amichevole contro l'Ungheria.
Nonostante la stima che Menotti ha per "Pelusa" arriva la clamorosa esclusione dai mondiali in Argentina, quelli del'78. Un colpo durissimo per Diego, appena attenuato dalla vittoria della sua nazionale ai Mondiali. Un anno dopo però Maradona si prende una grande rivincita conquistando il titolo mondiale giovanile a Tokio. E' un momento storico, in quei giorni Maradona viene consacrato come uno dei più forti giocatori del mondo già a diciannove anni.

TO BE CONTINUED...

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Nun s' po' guardà!!! Cmq meglio le roi Michael!!! hihihi

DIVERTIAMOCI ha detto...

neanke con la playstation si possono "inventare" tali numeri!!!

Franky Mynkya ha detto...

Diego Armando Maradona non è confrontabile con nessun calcioatroe passato, presente futuro.
Incommensurabile!!!