venerdì 4 luglio 2008
Il capitano coraggioso - Gianluca Signorini
Oggi parliamo di uno dei migliori liberi che abbia mai calcato un campo da calcio, grande uomo oltre a grande calciatore, che ha affrontato la sua malattia con una grande dignita.
Pur avendo vestito la maglia della Cavese nell'arco di una sola ma importante stagione, Gianluca Signorini rimane e resterà per sempre nei cuori dei tifosi di Cava de' Tirreni. Nato a Pisa il 17 marzo del 1960, di professione libero ed interprete di un calcio dal volto umano, Signorini esordì nel campionato di Serie C1 nelle file della squadra della sua città natale. Forgiò il suo temperamento difensivo sugli infuocati campi della Serie C, da cui dopo una lunga, onorevole e faticosa gavetta, spiccò il volo verso la massima divisione. Dopo gli esordi di Pisa, infatti, militò nel Pietrasanta, quindi nel Prato e successivamente per due stagioni nel Livorno, in una piazza allo stesso tempo calda ed esigente, in particolar modo nei confronti di un pisano doc come lui.
Nell'estate del 1984 si guadagnò l'interessamento della Cavese, che, retrocessa in C1, guardava con particolare attenzione a quei giovani di talento che volevano mettersi in luce. Era la prima volta che Gianluca andava a militare in una formazione del Sud Italia, anche se nel girone meridionale era conosciuto discretamente, in quanto sia il Livorno che la Ternana avevano giocato nel Girone B della C1. Nonostante la discesa dalla B alla C, Signorini trovò ad ogni modo a Cava de' Tirreni un pubblico ancora attaccatissimo, come suo solito, alla vicende della squadra del cuore. La società metelliana acquistò sul mercato diversi interessanti giocatori: Gregori, Bobbiesi, Malisan, Malaman, Mandressi, La Rosa, con l'intento ovviamente di disputare un campionato di livello in C1. Nonostante quella stagione per la Cavese fu molto tribolata, Signorini riusci a mettersi in mostra e gli osservatori di una squadra emergente come il Parma lo notassero. I ducali, pilotati da un certo Arrigo Sacchi, decisero di affidarsi al giovane libero della Cavese. Con il tecnico di Fusignano Signorini si espresse benissimo, ottenendo la sospirata promozione in Serie B e nei cadetti nell'86/87 addirittura si prese il lusso di estromettere il Milan dalla Coppa Italia. Successo che valse a Sacchi l'approdo sulla panchina dei rossoneri. Anche Signorini comunque raccolse i frutti di quella stagione straordinaria e nell'87/88 fu ingaggiato dalla Roma dell'altro maestro della zona e cioè Nils Liedholm. La stagione nella capitale non fu fortunatissima, ma Signorini si era guadagnato i favori e le attenzioni di molti estimatori. Fra tutte quelle del neo-allenatore del Genoa Franco Scoglio, che era in rotta di collisione con il suo libero Biagini ed aveva chiesto insistentemente a Spinelli l'ingaggio di Gianluca Signorini, che la Roma stava ormai cedendo. Scoglio vinse la sua scommessa con Signorini, che fu subito il capitano e il trascinatore del Genoa verso la Serie A. Il libero rossoblù entrò in squadra titolare nel settembre dell'88 e non ne uscì più per sette lunghe stagioni. Nell'89/90 si ritrovò a Marassi in maglia rossoblù anche il suo fido amico Alberto Urban, trasportando uno spicchio di Cavese in quel di Genova.
Intanto negli ambienti del calcio italiano si diffondeva una voce non trascurabile e di un certo peso tecnico. Infatti, a Milanello durante gli allenamenti Arrigo Sacchi impartiva a Franco Baresi, il miglior libero del mondo, lezioni tattiche sull'interpretazione del ruolo indicando le qualità di Gianluca Signorini. In pratica Sacchi suggerì allo "straordinerio" Baresi di ispirarsi decisamente al libero genoano. Un riconoscimento che valeva più di palloni d'oro e contratti miliardari. Con il Genoa divenne un giocatore simbolo e idolo della curva dei genoani. Scoglio e poi Bagnoli lo promossero luogotenente sul campo e con questi gradi il 18 marzo del 1992 espugnò con il Grifone l'Anfield Road di Liverpool. Rimase in rossoblu fino al '95, quindi nel 1996 andò a chiudere la carriera nel Pisa in Serie D, dopo aver giocato 201 partite in A con 6 gol, 72 e 3 reti in B, 184 e 6 gol in C1, 29 ed 1 in C2, 30 e 3 in D, 46 sfide di Coppa Italia e 10 gare di Coppa UEFA.
Dopo aver appeso le scarpette al chiodo, intraprese l'attività di dirigente nei quadri proprio del Pisa, che, però, coincise purtroppo con l'inizio del suo calvario. Signorini si scoprì affetto dalla SLA, scleriosi amiotrofica multipla, o meglio conosciuta come morbo di Lou Gerhig. Una malattia che praticamente immobilizza lentamente e sempre più gravemente i muscoli del corpo. Gianluca avrebbe voluto reagire come aveva sempre fatto sul campo, da capitano con la grinta, alla sua maniera insomma. Ma il male avanzò impetuoso, senza scrupoli ed il libero non trovò altra soluzione che stringersi alla moglie Antonella ed ai suoi quattro figli, Alessio, Benedetta, Andrea e Giulia. "Signorini fa piangere il pallone", titolò un giorno La Reppubblica, rivelando al mondo del calcio, e non solo, il suo male e il 24 maggio del 2001 il Genoa organizzò una grande ed emozionante serata in suo onore. Lo accompagnò a Marassi l'intera famiglia, lo stadio era stracolmo come in una partita di campionato. Signorini non riuscì a trattenere le lacrime di fronte a tanto affetto e riconosenza. Il 6 novembre del 2002 il capitano morì, a 42 anni, dopo tante indimenticabili battaglie. Lasciò un vuoto incolmabile come calciatore e soprattutto come uomo.
Nel mondo del calcio che spesso esalta, ma che con la stessa facilità dimentica, Gianluca è sempre vivo nel cuore di tutti, capitano di mille battaglie e protagonista di un calcio antico e dal sapore leale.
Gianluca Signorini è stato un uomo vero, un capitano coraggioso e un eccellente giocatore. Ha incarnato nel modo migliore i valori dello sport e del Genoa. Ha affrontato la terribile malattia con forza e determinazione esemplari. Ogni iniziativa che lo ricordi merita di essere sostenuta. Il tempo non cancella la sua memoria.
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5 commenti:
Grande Signorini...memorabile in casacca biancobleu!!!
CLOD, tu dovresti ricordare anche FELICE LEVRATTO, LO SFONDARETI...non è vero?
ihihihihihih
Vedi che io sono Clod, no nonno ciro!!! Signorini mai visto, ma me ne ha parlato sempre benissimo mio padre!!!
io Signorini lo ricordo benissimo , un grande
TOTTI TI AMO!
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